Dopo una visita di tre giorni nella splendida terra di Basilicata, organizzata dalla Agenzia di Promozione Territoriale APT, i giornalisti hanno visitato il famoso forno Gennaro Perrone, fra i primi a portare il pane tutti i giorni nelle case dei cittadini di Matera. Ci accoglie Patrizia Perrone, che ci fa conoscere le caratteristiche del pane più amato in Italia.
“Fino a non molto tempo fa, la gente era abituata a preparare l’imparto a casa, e quindi portarlo al forno per la cottura – racconta Patrizia Perrone – e a poco a poco il nostro forno ha guadagnato la fiducia delle famiglie, grazie alla scelta dei migliori grani locali da utilizzare nella preparazione e nella cottura, in forni rigorosamente a legna, ma soprattutto lo fece abbracciando un’etica di trasparenza e di rispetto assoluti nei confronti di ciò che ogni giorno metteva sulle tavola dei suoi cittadini. Il pane di Matera è ottenuto mediante un antico sistema di lavorazione, tipicamente utilizzato dai panificatori della provincia, utilizzando esclusivamente grano duro. Il nostro pane si ottiene con la semola rimacinata di grano duro Forma e desfrizione: a cornetto, si presenta con una gradevole crosta croccante di colore bruno, e all’interno con una mollica alveolata di colore giallo paglierino".
Naturalmente ci sono diverse forme di pane, ad esempio quello fatto con un lungo cilindro dello spessore di un dito chiuso a cerchio o annodato ad asola, oppure a forma di “M” a tre gambe. Oggi è un dolce pasquale, ma in origine era il pane dei pastori, che dopo averne infilato alcuni pezzi in una cordicella li appendevano al collo, durante gli spostamenti.
Vi è poi il pane di Cuddura, con semola di grano duro rimacinata, che si presenta come una focaccia morbida, rotonda con un foro centrale. La parola "cuddura" deriva dal greco kulloura che significa "corona", quindi ciambella. Abbiamo la Panella, una pagnotta alla quale, alla farina di grano, si aggiungevano farine di legumi come ceci, fave, cicerchie, fagioli, e anche patate. E non bisogna dimenticare la Pannarella (colomba pasquale) con farina di grano tenero, che fino a qualche decennio fa era considerata come un pane arricchito, e oggi somiglia più ad un dolce vero e proprio. Poi abbiamo “U ficcilatìdd”, con farina di grano tenero e semi di finocchio. La cena della vigilia dell’Immacolata è a base di baccalà in umido e questo tipo di pane. Ci sono anche altre qualità, ma queste sono le principali.